Le vacanze sono terminate e le disavventure da raccontare sono abbastanza. Mi sembra inutile raccontarvi il caldo torrido di questi giorni, visto che chi in misura minore chi in misura maggiore ma comunque lo stiamo sentendo un po’ tutti.
Ho passato 2 belle settimane di vacanza, una ad Ascea marina e l’altra a Paestum, entrambe località in provincia di Salerno. Li il caldo era decisamente più sopportabile, complici i numerosi bagni che ti fanno prendere il sole senza neanche che tu te ne possa rendere conto. Risultato? Sono nero, nerissimo, e questo anche grazie alla mia carnagione scura.
Dopo questo vano tentativo di stuzzicare la curiosità femminile rendendomi un minimo affascinante sono pronto a rimettermi a lavoro, non senza però aver ripensato alle numerose vicissitudini di queste vacanze 2009.
Ho sempre pensato che l’ignoranza non conoscesse confini, persone che sono costretto ad avere tra i piedi abbastanza spesso non hanno fatto altro che confermare questa regola, ma non avrei immaginato che le mie vacanze sarebbero state caratterizzate oltre che dal mare, dal sole e da tutte queste cose belle anche da una dose di inquietudine più o meno variabile.
Ho 21 anni, e quella di quest’anno per me è stata la mia prima vacanza da solo, o meglio con la mia ragazza. Siamo entrambi disabili, pertanto entrambi “costretti” ad affrontare alcune situazioni in modo leggermente diverso dagli altri, non senza qualche grattacapo in più. Costretti tra virgolette, perchè in fondo non ho mai amato le cose facili, anzi se vogliamo il fatto di essere riuscito nonostante tutto mi rende orgoglioso di me e della persona che ho accanto.
Non ho mai amato le cose facili almeno quanto non ho mai amato l’ignoranza, una costante che nella mia vita non manca di apparire nei momenti meno opportuni e che ogni mattina mi preparo ad affrontare con pacatezza e grande dialettica per evitare di dover mandare a quel paese qualche idiota che apre la bocca solo per darle fiato.
Ma in questi giorni ho imparato che ci sono anche dei grossissimi idioti che la bocca non la aprono, anzi si chiudono a riccio evitando ogni tipo di rapporto con persone che evidentemente loro considerano troppo diverse per esser degne di una risposta.
Sabato 25 luglio arriviamo all’hotel Pace di Capaccio, un signore con accento arabo-salernitano spassoso ci delizia da subito con la sua parlata e con qualche battuta e ci accompagna gentilmente nella stanza dove sistemiamo le valige. Arriviamo in piscina, e insomma la serata trascorre discretamente.
Il giorno dopo il mare era agitato, il che già aveva provocato una certa incazzatura, ma il picco è stato raggiunto una volta arrivati in spiaggia. La comodissima navetta sempre puntuale ci lascia al lido, aspettiamo di poter avere l’ombrellone e vedendo che quello dietro al bancone sembrava snobbarci lo chiediamo a quel simpaticone del proprietario che ci degna di uno sguardo, accenna un minimo di risposta con un forzatissimo “hmm” e poi pensa bene di girarsi dall’altra parte e di continuare a servire tranquillamente gli altri clienti, lasciandoci la come due salami.
Qualche minuto e arriva l’animazione del lido, così noi poveri comuni mortali riusciamo finalmente ad avere questo benedetto ombrellone.
La fortuna ha voluto che io non sia stato costretto ad avere rapporti troppo ravvicinati con quel tipo fino a mercoledì, la sfortuna invece mi ha fatto conoscere una signora che martedì mattina si è improvvisata una bagnina stile Baywatch intromettendosi in un tranquillo bagno per portare me e la mia ragazza fuori dall’acqua come due bambini, perchè a suo avviso ci eravamo allontanati troppo. Povera signora, oltretutto ha anche sostenuto che siamo stati “cattivi” perchè non siamo usciti fuori a prendere un po’ di sole.
Roba dell’altro mondo insomma, ma non è finita qui! Mercoledì infatti ecco di nuovo la voce del tizio che dice ad un’altra persona (e non a noi), che io e la mia ragazza il bagno da soli non ce lo potevamo fare, ma che i 2 animatori avrebbero dovuto farlo con noi.
Personalmente faccio solo cio’ che sono sicuro di essere in grado di fare, e trovo che trattare un disabile in modo così infantile sia sintomo di grandissima ignoranza. E questo è un vero peccato, perchè l’hotel Pace lavora molto con i disabili e quindi fa molti sforzi in tal senso, sforzi che vengono vanificati dalla gente che vi ho appena descritto.
Personalmente non tornerò mai più in quella zona, allo stesso modo in cui la sconsiglio a tutti coloro che devono ancora scegliere il luogo dove trascorrere le proprie vacanze.