Lavoro come speaker pubblicitario da 13 anni, eppure questo mondo non finisce mai di stupirmi.
2 sabati fa ero a tenere un workshop sulla mia professione alla Camp Academy di Radio Kiss Kiss a Napoli, precisamente ad Agnano; ho raccontato ai ragazzi come ho iniziato, un po’ della mia esperienza, poi chi ha voluto ha registrato un testo che avevo portato e abbiamo analizzato insieme la dizione, le intonazioni e in generale la qualità del prodotto.
In quell’occasione ne ho approfittato anche per raccontare qualche aneddoto su questo lavoro. Sì, perchè magari si pensa che chi svolge questa professione prevalentemente dal proprio studio non viva una vita chissà quanto ricca di cose curiose, ma non è assolutamente così, anzi, le richieste dei clienti spesso sono davvero stravaganti.
Qualche settimana fa mi arriva un messaggio da un cliente polacco: l’oggetto della mail mi faceva capire che il tizio mi aveva contattato in precedenza dal sito web, infatti cercando nella posta elettronica ritrovo uno scambio di email del 2012.
Mi cerca per registrare uno spot di una pizzeria italiana, ma in polacco!! voleva, in sostanza che leggessi il testo nella sua lingua ma con un accento che ovviamente fosse riconducibile all’italiano; lui ci avrebbe mixato una bella tarantella sotto e, se anche il pizzaiolo non fosse stato italiano di sicuro quello spot avrebbe fatto venire la voglia di provare la leccornia tricolore.
Io decido di accettare la sfida e lui mi chiede un prezzo: la mia proposta era troppo alta, troviamo quindi un compromesso ed io gli chiedo di mandarmi un audio dello spot oltre allo script in modo da seguire le sue pronunce; lo rallento, provo a inciderlo, glielo mando ma il tipo mi dice che ci sono dei cambiamenti da fare.
Mi aggiunge a Facebook, voleva aiutarmi con una chiamata video a leggere quel testo per me incomprensibile in modo corretto. “carino da parte sua!”, penso io, e menomale che voleva farlo perchè stavo davvero per mettermi le mani nei capelli.
Comincio a parlare in inglese, lo saluto e faccio una battuta ma lui replica che
La mia romanità emerge in tutto il suo splendore e penso “E mo come faccio?”
Prima di iniziare la sessione clicco “record” così da registrare un file super lungo che poi andrò a tagliare tenendo solo le cose buone, lui non lo capisce e, quando pronuncio le cose in modo corretto mi chiede di rifarlo mentre registro, convinto che stessi fermando la registrazione ogni volta; il risultato? Alla seconda volta in cui ripetevo la stessa frase la pronunciavo male, per cui i tempi si allungavano.
29 minuti di sessione registrata per 30 secondi di spot. Taglio tutto il superfluo (ovvero gran parte del file) e mando a lui solo i take buoni… sotto potete ascoltare il risultato finale. Non so cosa ho detto (a parte “mamma mia” e “pizzeria”), ma mi sono divertito!
Come lo parlo il polacco secondo voi?