Quando si pensa a come creare una campagna pubblicitaria, le domande da farsi sono diverse: cosa stiamo pubblicizzando? Qual’è il target a cui ci vogliamo rivolgere? Quale sarà il mezzo che utilizzeremo per promuovere il nostro prodotto? Il budget del cliente?
Le risposte a questi interrogativi ci aiuteranno a capire la strada giusta da intraprendere, e dovrebbero aiutare anche a ideare e scrivere un messaggio e quindi un testo efficace. Dico “dovrebbero” perchè spesso non è cosi’.
I testi degli spot e dei voice over(in particolare quelli destinati ad un utilizzo locale) non sono mai cosi’ ben scritti. Spesso uno spot è quasi solo un lungo elenco, alcune volte invece mi è capitato di dover incidere testi di voice over sgrammaticati e senza punteggiatura, questo perchè la scrittura e l’adattamento dei testi o dello spot radiofonico è spesso fatta direttamente dal cliente.
Ma siccome non tutti si chiamano James Joyce, non è detto che ci si possa permettere di scrivere senza che poi chi legge possa prendere fiato. In questo caso quindi spesso correggo, (almeno con la voce) quello che mi sembra sbagliato, aggiungendo punteggiature e intonazioni per dare maggior senso a cio’ che dico e per essere piu’ soddisfatto del mio lavoro.
E gli adattamenti? Quelli sì che sono un’altra bella storia!
Quando si deve doppiare un film, recitare un dialogo o anche semplicemente leggere un testo che è stato scritto in un’altra lingua, è prima necessario che questo venga adattato. Adattare un testo vuol dire, ad esempio, adeguarlo ad un contesto culturale specifico. Volendo fare un esempio, l’adattamento può essere applicato anche ai testi dei manuali di istruzioni e le guide in linea dei programmi per computer.
Cosa succede se un testo viene tradotto o adattato male? Che lo speaker si trova a dover incidere qualcosa tipo: “sensa obbliqui di acquisto, sensa minimi consumi”.
Quando mi trovo davanti ad errori cosi’ eclatanti molto spesso intervengo traducendo io il testo e proponendo al cliente la modifica scritta. Gentilmente e candidamente chiedo: “is this fine for you”? Alcuni clienti accettano il mio aiuto e seguono il mio consiglio, altri invece insistono e pretendono che registri l’errore. E poi chi lo dice all’italiano che ascolterà la mia voce che non sono io l’analfabeta?
Eppure, nonostante i clienti testoni, fare paragoni linguistici, riadattare testi con modi di dire in inglese riportando gli stessi concetti in italiano è una cosa che mi piace tantissimo. Mi fa rendere conto che il mio lavoro è davvero globale, è la dimostrazione concreta che sto effettivamente lavorando quasi in tempo reale con qualcuno che si trova a qualche ora di volo dal mio studio.