Torno volentieri a parlare di tecnologia, soprattutto perchè oramai è ben noto quanto questa possa essere utile ad uno speaker.
Chi mi conosce sa che il mio software preferito per lavorare in multitraccia è Reaper, una daw molto completa che supporta effetti VST, da la possibilità di lavorare sia con l’audio che col midi e permette di editare davvero con estrema semplicità.
Trovo che Reaper sia particolarmente comodo per mixare produzioni radiofoniche perchè, tra le varie features permette di applicare automaticamente dei piccoli fade in base alle porzioni di audio selezionate, che rendono semplice e indolore ogni tipo di taglio. Una funzione che rende carino anche l’editing piu’ frettoloso e maldestro.
Inoltre Reaper ha il vantaggio di poter essere reso accessibile, che per me è davvero fondamentale (di questo aspetto avevamo parlato anche in una conferenza di presentazione del programma a cui parteciparono diversi disabili visivi qualche mese fa).
Una delle caratteristiche fondamentali di questo software è inoltre la sua portabilità. Siamo infatti abituati troppo spesso ad usare daw pesanti, che ci mettono davvero molto per installarsi e hanno bisogno di computer piu’ o meno al passo con i tempi, ma Reaper non è quel tipo di prodotto.
Possiamo infatti portarcelo in giro su una chiavetta con tutte le sue configurazioni, con tutti i plug-in installati e qualsiasi altra personalizzazione che potremmo aver applicato nel corso del tempo. Bello no?
E cosa c’entra con Dropbox, vi starete chiedendo voi?
La risposta è molto semplice: se Reaper è un software portable e Dropbox è un servizio di cloud storage che ci permette di memorizzare i nostri file, questo vuol dire che possiamo portarci Reaper e i suoi file praticamente ovunque.
Ci basterà, ad esempio, sincronizzare la cartella progetti in cui salviamo appunto i progetti e i relativi file con Dropbox e cosi’, dopo un download potremo accedere rapidamente a tutto il nostro lavoro da qualsiasi PC. Inutile specificare che, se anzichè archiviare su Dropbox la cartella dei progetti installiamo Reaper in modalità portable e decidiamo di farlo in una sottocartella di Dropbox… la nostra daw preferita sarà pronta a venirci in aiuto ovunque ci troviamo.
La maggior parte di voi saprà sicuramente che Dropbox mette a disposizione uno spazio gratuito pari a 2 GB che per l’audio, se cominciamo a salvare file wave non sono poi tanti. Ecco quindi che, se non avete ancora un account Dropbox iscrivendovi da questo link potrete guadagnare 500 MB in piu’, e li farete guadagnare anche al sottoscritto.
Grazie al sistema referral di Dropbox ora ho a disposizione nel mio spazio cloud ben 21 GB, che cominciano ad essere appetibili per un audiofilo che salva dati piu’ o meno tutti i giorni.
Certo, magari qualcuno si starà chiedendo: “e cosa ne è della mia privacy?”
Bella domanda: Dropbox è un cloud pubblico, dobbiamo quindi sapere che i nostri dati sono inevitabilmente a disposizione di terzi. Questa però non è una cosa che capita solo con Dropbox ma anche con GMail, la quale ha affermato con chiarezza che, a fronte della gratuità dell’ottimo servizio di posta elettronica da una sbirciatina ad ogni messaggio in arrivo prima ancora che noi lo si possa leggere.
Non si tratta di sicuro di una riconsolazione, anzi. Se però consideriamo l’idea di salvare in Dropbox solo determinati lavori, o magari di utilizzarlo solo per consegnare al cliente finito l’audio senza dover allegare i file alla mail o scrivere link complicati (a patto che non si tratti di lavori ad uso interno e quindi non redistribuibili) allora ecco che il cloud ci tornerà di sicuro .
Dropboxate gente, dropboxate!