No, non il jack del microfono… ma la spina del cervello. Quando ci vuole ci vuole: spesso il ritmo cittadino ci travolge, la frenesia di dover fare tutto, bene e subito ci fa perdere la testa… e allora abbiamo bisogno di un po’ di sano relax.
Venerdì 25 aprile ho ricevuto una chiamata da una proloco di un paesino di montagna dove i miei hanno una casetta, mi volevano per una serata di pianobar. Avrei pagato pur di non accettare, invece alla fine mi sono accorto che oggi sono molto ma molto più in forma.
Alcuni dei miei programmi che potete ascoltare in radio sono registrati, non è un segreto… del resto non potrei essere onnipresente, con i tempi che corrono è già tanto che io riesca a stare qui davanti… lavorare da casa però, se da una parte è molto comodo, dall’altra è anche abbastanza frustrante.
Infatti in teoria è come se non staccassi mai: sei sempre nello stesso ambiente, nello stesso posto dove sai di avere quel microfono e quel mixer. Puoi spostarti di qualche metro quadro, ma cambia poco… o almeno per me è così.
Dunque sono contento di aver tolto il disturbo a Roma per un po’, per rifuggiarmi nelle ancora fresche (anche troppo fresche) montagne dell’Abruzzo… forse ci tornerò prima del previsto.
In tutto questo oggi ho registrato bene, mi sentivo veramente ok. E ho scoperto che il lavoro più noioso è quello di redazione… chi vuol essere la mia redattrice personale?