Avrete sicuramente sentito parlare o forse sarete anche voi stati vittime del blackout di Aruba del 29 aprile, blackout che ha mandato giù circa il 50% dei siti italiani. Ebbene, un simile episodio si è ripetuto recentemente, l’8 luglio, anche se i server sono stati fermi meno tempo rispetto al precedente.
L’azienda di Arezzo si era già scusata per quello che era accaduto il 29 aprile regalando ai propri clienti servizi a mio avviso inutili, ma ora alcune associazioni di consumatori pensano che le scuse non bastano, e stanno pensando di avviare una class action. Cosi’, un po’ per cortesia verso i propri utenti e forse anche un po’ per paura Aruba ha preso contatti con le persone che si sono lamentate e, con mio stupore è arrivata addirittura a telefonare.
Tempo fa avevo inoltrato un ticket al reparto amministrativo chiedendo informazioni circa un eventuale risarcimento, e ieri ho ricevuto una telefonata da parte di una signora con una voce estremamente dispiaciuta che si preoccupava del funzionamento dei miei servizi. Sosteneva che dagli errori si impara e che tutte le macchine saranno progressivamente spostate in una nuova webfarm, ed effettivamente su assistenza.aruba.it ho letto che hanno già cominciato a spostare i server dedicati.
Mi hanno assicurato che funzionerà tutto, io intanto ho spostato il sito ma ho ancora la posta elettronica da loro. Vado a rinnovare il mio dominio, staremo a vedere!