Capita spesso di ascoltare un personaggio televisivo condurre una trasmissione radiofonica, allo stesso modo in cui capita frequentemente di ascoltare uno che non è proprio in sintonia con il format della radio in cui lavora.
Questi sono i risultati che si raggiungono facendo scelte poco appurate e tentando di tappare i buchi lasciati da qualcun altro. E le conseguenze le pagano, loro malgrado coloro che vengono dopo, i quali si ritrovano improvvisamente catapultati in contesti in cui sarebbe stato meglio se ci fossero arrivati tra qualche tempo.
Questo post non è scritto per caso, certi fenomeni infatti si verificano sia nei grandi network sia nelle piccole realtà. Ho deciso di scrivere perchè giusto qualche settimana fa ho sentito pronunciare frasi del tipo “Mario, io questo in onda non ce lo voglio, ha troppo accento”, e ancora “no, non è cosa sua”. Poi invece tutti on air, serve tappare il buco… basta che ci sia una voce, il resto non importa.
Sono davvero contento per le persone che hanno così modo di fare esperienza, tanto più perchè parlando del caso specifico le conosco direttamente… ma quanto poi va a loro favore?
La radio è un passaparola: nel giro bene o male ci si conosce, e la voce si diffonde, nel pieno senso del termine. Bisogna quindi fare attenzione a non bruciare le tappe, e in questo ovviamente mi metto in gioco anch’io… dato che di gavetta ancora devo farne molta!