Scusate, ma in questi giorni sono un po’ agguerrito: prima è stata la volta degli operatori dei call center, adesso del radio taxi…
Essendo non vedente mi capita spesso di prendere un taxi per comodità, specialmente in città che non sono la mia. Beh, avendo la ragazza a Napoli sono spesso nel capoluogo campano per andare a trovarla e passare qualche giorno insieme, ed in quelle occasioni uso di frequente il taxi per muovermi dalla stazione alle diverse destinazioni, mi è così capitato più volte di sentire diverse persone che blaterano alla radio che quei poveri tassisti hanno nelle orecchie più o meno tutto il giorno.
Non lo faccio con cattiveria, ma imito praticamente qualsiasi voce che sento che mi sembra divertente o che comunque parla in modo curioso. La mia ragazza finge di non conoscermi, il tassista che mi sente per caso ride e la maggior parte delle volte mi segue a ruota, e la cosa si ripete abbastanza spesso.
Le risate più ricche poi avvengono a fine turno quando il collega ringrazia tutti: è un qualcosa di spassoso, quasi da registrare… se si pensa poi che gli operatori che rispondono al telefono quando l’utente chiama il taxi sono gli stessi che chiacchierano alla radio si sente una differenza di voce notevole.
Cari amici dei radio taxi, parlare al microfono non vuol dire impostare la voce a presa di culo o gridare esageratamente, rifletteteci!