Qualche tempo fa leggevo una statistica: non ricordo i numeri esatti ma in sostanza questa faceva capire che l’italiano parla quasi solo se c’è da parlar male. L’articolo era riferito in particolare alle recensioni che possiamo trovare sui vari Tripadvisor, Just Eat e simili e lasciava intendere che la maggior parte delle recensioni che vengono scritte riportano sempre qualcosa di negativo, segno del fatto che si scrive soprattutto se c’è malcontento.
Ebbene, invertiamo sta tendenza, inizio io per primo: dal 2014 sono un felice possessore della scheda audio RME Babyface, attraverso la quale passa tutto l’audio che produco e che ascolto nel mio studio. Stiamo parlando di una scheda che non ha bisogno di presentazioni: è la più piccola del marchio tedesco, in sostanza ha 2 ingressi microfonici, un’uscita per i monitor e due uscite cuffia. I suoi convertitori e i suoi preamplificatori sono davvero notevoli, anche se nel caso dei pre io ho scelto di bypassarli e di affidarmi al Neve 1073 che ovviamente, essendo leggendario ed essendo una unità separata dalla scheda, suona decisamente meglio.
Le schede audio RME hanno dei driver solidissimi sotto Windows. Il sistema vede ingressi e uscite come periferiche separate permettendo un routing nativo abbastanza agevole, il pannello di controllo TotalMix FX è quel software che completa la dotazione e permette di decidere quale canale esce e dove, quindi chi va alle cuffie, chi anche alle casse ecc., oltre ad una miriade di altre funzioni.
Accessibilità: sintesi vocale o barra Braille
Chi mi conosce, o chi legge semplicemente queste pagine forse sa che sono non vedente. Chi non vede usa in modo diverso il computer (non interagisce con il mouse, ma solo con la tastiera) e usa una sintesi vocale o una barra Braille (la prima legge le informazioni con una voce sintetica al posto dell’utente, la seconda trascrive in linguaggio braille tutto ciò che è scritto nelle finestre del sistema).
Se si usano questo tipo di tecnologie, si deve di conseguenza fare i conti con una difficoltà non da poco: tutto ciò che è grafico non verrà letto dalla sintesi vocale né riportato in braille, a meno che non si ricorra a stratagemmi che, tuttavia funzionano solo in alcune circostanze.
Pannello TotalMix schede audio RME
Ebbene, il pannello TotalMix delle schede audio RME è quasi completamente ingestibile, si riescono solo a richiamare i preset precedentemente creati da qualcun altro, ma non ci si può fare la propria configurazione personalizzata in autonomia se non con uno strumento di terze parti, che tuttavia ha una interfaccia un po’ anomala e, soprattutto all’inizio, di difficile intuizione.
Quelli della RME hanno però un ottimo supporto tecnico: nel 2014 il software alternativo di cui ho parlato sopra non esisteva e avevo bisogno di una configurazione mix minus per le sessioni con i clienti, una cosa molto semplice che però non riuscivo a fare da me. Li ho contattati spiegando il mio problema, si sono collegati al mio computer con una versione custom di Teamviewer e hanno evitato che l’audio del microfono uscisse dai monitor e configurato un canale generalmente dedicato all’adat perché ripetesse (in mono) ciò che arriva dal canale ½ dove è collegato il mio preamplificatore e quindi il microfono.
In questo modo posso mandare al cliente l’ingresso appena configurato, evitando che la sua voce gli torni indietro quando parla.
Daniel di RME è stato davvero molto cortese e veloce, un plauso però va anche al distributore italiano MidiWare, con cui ho avuto più volte occasione di parlare e che, in lockdown, mi ha fatto una bella panoramica del Total Mix in audio conferenza.
Scheda audio Apollo
Purtroppo non posso riportare la stessa esperienza positiva con la Universal Audio: tra i miei colleghi parte spesso “la scimmia” (dicasi voglia irrefrenabile di spendere soldi per le proprie apparecchiature) e uno degli ultimi aggeggi giustamente in voga tra gli speaker è la loro scheda audio Apollo.
Ho detto che è giustamente in voga, perché in sostanza hai uno studio in una scatola: i convertitori da quanto dicono non sono ottimi quanto quelli della RME ma fanno il loro lavoro, anche se la forza nel caso di UAD sono i DSP. Per farla breve, potrei vendere il mio preamplificatore e averlo emulato direttamente nella scheda, probabilmente per la sola voce non sentirei differenze.
Ci stavo pensando, anche perché oltre al Neve sono emulati anche tanti altri preamplificatori, compressori ed equalizzatori a prezzi decisamente più abbordabili degli hardware, ma ho capito che nonostante i vantaggi e nonostante l’opportunità di cambiare preamplificatore come le mutande non è il caso. La console software della scheda è completamente inaccessibile, non si possono né richiamare i preset, né attivare le demo dei vari plugin che lui ti installa quando compri il prodotto e il supporto tecnico è assolutamente inutile.
Gli ho spiegato che, almeno sotto Windows, la scheda audio non veniva vista correttamente da Chrome e che avrei dovuto usare il browser per connettermi con i clienti. Per tutta risposta mi hanno detto che, se volevo utilizzare una scheda audio per queste cose, sarebbe stato meglio orientarsi su altre marche, perché la Apollo nasceva per un uso professionale e, quindi, per funzionare correttamente con una DAW, ma non in altri modi. A nulla sono valsi i miei tentativi di precisare che oggi c’è bisogno anche di Chrome per farne un uso professionale.
La scimmia si è quindi placata per qualche mese, fino a quando non ho riprovato a vedere se con Universal Audio le cose fossero un po’ cambiate. Approfondendo, ho scoperto che tramite Synchronous Audio Router (un software per avere canali virtuali anche via Asio), è possibile usare la Apollo anche con Chrome. L’interfaccia è però rimasta inaccessibile ai non vedenti e quindi nada, non ci sto a comprarmi una cosa potentissima con cui non posso nemmeno richiamare un preset.
Accessibilità audio professionale: Antelope Zen Go
Dopo una prova su strada della Apollo grazie al mio collega Paolo Balestri ho capito e desiderato ancora di più avere un prodotto che potesse emulare vari preamplificatori, compressori ecc… così, su suo suggerimento, ho provato a dare uno sguardo ai prodotti della Antelope Audio.
Non è da molto tempo che questo brand produce schede audio, ma i loro prodotti sembrano veramente belli. Io ero orientato verso la Antelope Audio Zen Go (la più piccolina), così ho scritto al supporto per capire se avrei potuto testarla, o se potevano fare loro dei test per me.
Sorprendentemente la persona del supporto ha installato NVDA, il lettore di schermo che uso sul mio computer e ha aperto il pannello di controllo. Insieme abbiamo potuto vedere che è possibile richiamare i preset e che molti dei valori vengono correttamente letti dalla sintesi vocale. Non si può parlare di accessibilità, sicuramente però c’è un atteggiamento propositivo verso il problema.
Risultato? Probabilmente la Zen Go sarà la mia prossima scheda audio, aspetto solo un’occasione e, magari, qualche emulazione in più. È bello vedere qualcuno propositivo anche davanti ad una esigenza diversa (e anche un po’ di nicchia), ed è giusto che ogni tanto qualcuno ne parli.
Spero che queste esperienze (seppur solo sotto Windows) possano essere utili anche a qualcun altro, che fa uso dell’accessibilità audio professionale, come il sottoscritto.